13 novembre
La Gentilezza
- è tenerezza, disponibilità, amicizia, pazienza, ascolto, parole dolci sussurrate all’improvviso, sorrisi, piccoli gesti come tenere la porta aperta a qualcuno o cedere il posto in metropolitana.
- è lasciar scivolare via le sgarberie, far affiorare le emozioni positive, trasformare ogni incontro in una nuova amicizia.
- è un’attitudine che tutti possediamo ma al giorno d’oggi, purtroppo, la usiamo molto poco; la lasciamo rinchiusa in un cassetto per le occasioni speciali invece di donarla e goderne i benefici. Va coltivata, in un mondo teso all’individualismo e al profitto, e può essere faticoso. Essere gentili, tuttavia, ripaga sempre e i suoi effetti sono dirompenti.
- è un indicatore del benessere della nostra società. Oggi più che mai, abbiamo un gran bisogno di condividere degli spazi, dei progetti e dei sogni comuni.
Un po’ di storia
La giornata mondiale della Gentilezza è nata grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato a Tokyo nel 1988. Nel 1996, proprio a Tokyo, un primo gruppo di organizzazioni si costituisce nel World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza) di cui Gentletude fa parte e il suo fondatore, Cristina Milani, è stata dal 2012 al 2020 prima vice preseidente e poi presidente. La Gentilezza a cui fa riferimento, e che Gentletude sostiene, rappresenta una qualità e una caratteristica etica: è ciò che promuove l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia non affrettata ma nei piccoli gesti, la pazienza e la cura. Suggerisce l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i propri. È “urbanità”, intesa come modalità di comportamento che ci fa vivere in società, armonizzandoci con essa e contribuendo attivamente, senza manierismi. È ciò che rende il mondo in cui viviamo un posto più felice.