GENTILEZZA IN OSPEDALE
Fattori di disumanizzazione degli ospedali
Numerosi sono i fattori della perdita della dimensione umana
dell’assistenza ospedaliera:
Invadenza dell’approccio strumentale
- L’eccessiva espansione della tecnologia induce a trascurare l’approccio clinico e gli aspetti psicosomatici della malattia, e aumenta la distanza anche fisica fra medico e malato.
Tendenza alla spersonalizzazione
- La burocratizzazione degli ospedali dà spesso la sensazione al malato di essere solo un numero.
Emarginazione
- Persone anziane, sole o affette da malattie croniche o terminali, soffrono spesso l’isolamento e l’indifferenza, in un ambiente ospedaliero che inconsciamente “rifiuta” queste categorie scomode di malati.
Fattori che aumentano un’umanizzazione dell’ospedale e accoglienza migliore del cittadino.
Umanizzare l’accoglienza e la degenza
- Creare un clima di ordine e di tranquillità nelle accettazioni.
- Ridurre i tempi di attesa.
- Favorire il colloquio con i medici e la vicinanza dei familiari.
- Fornire al malato una “guida ai servizi ospedalieri” e un questionario con cui esprimere giudizi e lamentele.
- Personalizzare i rapporti (cartellini col nome del personale, cordialità).
- Rispettare la dignità della persona (pulizia personale, privacy, educazione degli operatori).
Assistenza psicosociale e organizzazione del volontariato
- Adeguata informazione.
- Disponibilità al dialogo del personale di assistenza.
- Informazione diagnostico-terapeutica.
Consenso informato
- Responsabilizzazione del malato nelle scelte.
- Educazione sanitaria ed educazione terapeutica del paziente.
Aspetti di confort alberghiero
- Possibilità di camere singole o a due letti con servizi, telefono e TV.
- Personalizzazione dell’alimentazione.
- Servizi di guardaroba e lavanderia.
- Piccoli servizi extraospedalieri per particolari categorie di pazienti (pratiche di pensione ecc).
- Luoghi di ritrovo comuni.
- Silenzio.
- Condizioni termiche ottimali.
- Sale di attesa per familiari.
Dimissione e monitoraggio post-ospedaliero
- Continuità assistenziale.
- Dimissione protetta. Day Hospital. Integrazione con medici di medicina generale, specialisti del territorio e servizi sociali.
- Razionalizzazione, puntualità e accessibilità dei controlli ambulatoriali.
Verifica di qualità
- Ispezioni, certificazioni, accreditamenti in base ad indicatori di qualità. Verifiche periodiche dell’adeguatezza tecnologica dei Protocolli e delle
Linee-guida
- Valutazione costi/efficienza.
- Valutazione epidemiologica periodica.
- Aggiornamento permanente degli operatori sanitari.
Esistono già buoni esempi in tal senso
L’Ospedale Civile di Legnano dal 98 ha intrapreso una serie di progetti sponsorizzati volti all’umanizzazione dell’ospedale e all’accoglienza.
Gli sponsor finanziano ad esempio (Progetto Iris) attività di animazione dedicate alla riduzione dell’ansia e dello stress, all’apertura dei reparti al mondo esterno in occasione di eventi concertistici e mostre e al coinvolgimento del personale.
La Ausl di Bologna (Exe Usl Nord) ha promosso e attuato nel 2003 un progetto finalizzato all’Accoglienza che punta sugli aspetti relazionali, di comunicazione, di disponibilità all’ascolto date del personale e al Comfort dei servizi ospedalieri. Partendo poi dall’assunto che è il front Office, la portineria, l’accettazione, il punto cruciale di incontro tra il cittadino e l’ospedale, ha promosso una serie di iniziative di formazione del personale.
L’Azienda Sanitaria Locale 12 di Viareggio che nel 2003-2004 ha promosso il progetto: “Ospedale Aperto”, un sistema di servizi (negozi, parrucchieri, asili nido, fiorai, ristoranti) dedicati all’accoglienza dei famigliari dei degenti e dei degenti stessi durante il ricovero, con l’intento di ricreare un centro funzionalmente attivo e appunto, aperto al mondo.
l’Ospedale Santa Maria Maddalena di Volterra dove, è partita la prima sperimentazione regionale dell’ “Ospedale Aperto” con visite senza limite di orario, dalle ore 6.00 alle ore 22.30.
Un altro tipo di “apertura” è stato quello invece delle “Stanze aperte in Ospedale” per i ragazzi ricoverati presso l’Area Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Parma”. Qui grazie al contributo dei Lions Club Langhirano Tre Valli si è installato un sofisticato sistema audiovisivo per la gestione delle immagini e per la comunicazione tra le stanze dei ragazzi e tra queste e i medici in corsia.
L’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino che ha puntato sul rafforzamento dell’Ufficio Urp al fine di accompagnare tutti i pazienti che necessitano il servizio entro 10 minuti dalla richiesta, dare informazioni corrette e comprensibili sia di tipo orientativo che sanitario,
supportare i pazienti di differente cultura durante tutto il loro percorso di ricovero.