GENTILEZZA – KINDNESS
La gentilezza secondo il libro di Aristotele “Retorica” è la “disponibilità verso qualcuno in cambio di nulla”. Mentre il filosofo Friedrich Nietzsche ha sostenuto che la gentilezza e l’amore sono “le erbe curative” dei rapporti umani. Perché allora oggi le cose buone sono così poco popolari? Per sopravvivere dobbiamo essere sempre pronti a combattere i nostri simili? E se ci piace questo modo di gestire i rapporti interpersonali chi ci spiega perché continuiamo a lamentarci che siamo tristi e stressati e viviamo un’esistenza priva di gioia? Non dovremmo forse imparare di nuovo a relazionarci con gli altri? Questo ci porterebbe a un’esistenza più tranquilla? Noi ne siamo convinti.
Attenzione alle azioni. Lottiamo, aggrediamo per inseguire il successo, la fama, i soldi e il potere: mentre lottiamo ci allontaniamo inevitabilmente dai nostri valori e ci rendiamo schiavi di un sistema che da noi vuole sempre di più e sempre di meglio. Come descritto maestralmente nel libro “Lo zen e il tiro con l’arco” (Herrigel Eugen), bisogna concentrarsi sul processo, sulle azioni anziché sul risultato. Allontanandoci dalla competizione e dalle illusioni condizionanti, possiamo ritrovare la gioia nelle piccole cose della vita quotidiana. Per fare questo ci vuole naturalmente una buona dose di ottimismo.
I primi 6 passi per essere ottimisti. L’ottimismo è misurato con il nostro stile esplicativo, o meglio il modo con cui definiamo gli eventi:
a) come conseguenza di qualcosa che ho fatto,
b) come un segno di ciò che ancora mi aspetta,
c) come la conferma che altre cose positive accadranno in altre aree della mia vita.
Non solo, anche la capacità di pensare gli eventi negativi come:
a) si sono verificati non per colpa mia,
b) fatti isolati che sono rilevanti,
c) che la prossima volta il risultato sarà diverso, positivo
La chiave del ottimismo è quella di massimizzare i successi e minimizzare i fallimenti.
E ‘scientificamente provato che ci sono persone che hanno nel DNA un % di ottimismo più rispetto ad altri e che ci sono gruppi di persone che si danno la colpa dei loro fallimenti, mentre altri la negano ricercandone la causalità all’esterno.
Diventare ottimista si può, è solo essere necessario un po’ di allenamento:
1. Quando accade qualcosa di positivo, fermati e analizza. Pensa a tutti i punti di forza che hai e come hanno contribuito, direttamente o indirettamente allo sviluppo dell’evento.
2. Cerca altre aree della tua vita che potrebbero essere interessate da questo evento positivo.
3. Prova a immaginare come questi punti di forza possano causare altri eventi positivi nella tua vita.
4. Immagina quali possibilità future potrebbero esserci.
5. Quando si verificano degli eventi negativi, ricerca le attenuanti che potrebbero aver contribuito.
Ricorda inoltre che avrai infinite possibilità di fare meglio in futuro: gli errori sono una buona base per l’apprendimento.
KINDNESS
Kindness according to book of Aristotle’s “Rhetoric” it is one of the emotions which is defined as being “helpfulness towards some one in need, not in return for anything. While the philosopher Friedrich Nietzsche argued that kindness and love are the “most curative herbs in human intercourse. So we do not understand why good things are nowadays not popular and are no longer practiced. It is because our cities have became fields of war? So to survive we must be ever ready to fight? If we like this way to manage relationships, who can explains why we continue to complain that we are sad and stressed? It is not that we should perhaps re-learn to relate to others? This would get us to a ‘more peaceful existence? We are convinced of it.
Attention to the actions. We fight to chase success, fame, money and power: while we fight we move away from our values and inevitably we become slaves to a system. As masterfully described in the book “The Zen and archery” (Herrigel Eugen) we must focus on the process, the actions rather than on the results. Moving away from the competition and from the conditioning, we can find joy in the little things of everyday life. To do this is of course necessary a dose of optimism.
The first 6 steps to be optimistic. Optimism is measured by our explanatory style, or rather how we define the events as:
a) A consequence of something I did,
b) A sign of what awaits me still,
c) The confirmation that other good things will happen in other areas of my life.
Not only that, also the ability to think about negative events as:
a) Occurred through no fault of mine,
b) Isolated facts that are not relevant to future events or for other areas of my life.
c) That the next time there will be a success
The key to optimism is to maximize successes and minimize failures. It scientifically proved that there are people who have in their DNA a higher percentage of optimistic than others and that there are groups of people who blame their failures, while others deny them and identify an external causality
To become more optimistic, it is necessary just a little ‘training:
1. When something positive happens, stop and analyze. Think of all the strengths you have and how they have contributed, either directly or indirectly to the development of the event.
2. Search other areas of your life that could be affected by this positive event.
3. Try to imagine how these strengths can cause you other positive events in your life.
4. Imagine what future possibilities could be in store.
5. When negative events occur, think of the extenuating circumstances that could have contributed to this happening.
Also remember that you’ll have endless opportunities to do better in the future: mistakes are a good base for learning.