GOOD RETURNS: LO STATO DELLA GENTILEZZA IN INGHILTERRA, MA NON SOLO
Prendiamo spunto da un recente rapporto pubblicato da Louise Burfitt-Dons per UK Kindness sulla situazione della Gentilezza in Inghilterra; per sfiorare in questo articolo i principali motivi per cui implementare dei comportamenti gentili ha effetti positivi non solo a livello personale ma anche collettivo e sull’economia.
Il sistema economico che conoscevamo non e più attuale, lo dimostra la crisi globale in atto e l’impotenza di tutti i tentativi di ritornare alla “normalità”; è giunto allora il momento di pensare ad altro.
La corsa sfrenata iniziata negli anni 80 verso l’individualismo estremo ed il successo a tutti i costi è oggi alla sua velocità minima; e in breve tempo si arresterà completamente perchè oramai anacronistica.
Il futuro va dunque ripensato, costruendo nuove basi attorno a due termini essenziali:
- Sobrietà
- Solidarietà.
Oggi, consumiamo troppo, mangiamo troppo, buttiamo troppo. Soprattutto viviamo nella convinzione che sia possibile una crescita infinita in un luogo, quale è il nostro pianeta, finito.
Il futuro sarà dedicato all’eliminazione di qualsiasi esibizionismo materiale, il lusso sfrenato in un’epoca dove le risorse del pianeta si stanno esaurendo sarà solo degli sciocchi e dei masochisti.
Le pratiche, del riuso, del riciclo, della rilocalizzazione e del ridurre (vedi sotto) saranno le regole d’oro di un processo di decrescita contrapposto ad una crescita esponenziale oramai solo una follia.
Con un aumento del PIL pro capite del 3,5 per cento annuo (che corrisponde alla media francese tra il 1949 e il 1959), si ha un fattore di moltiplicazione 31 in un secolo e di 961 in due secoli!
E con un tasso di crescita del 10 per cento, che è quello attuale della Cina, si ottiene un fattore di moltiplicazione 736!
A un tasso di crescita del 3 per cento, si moltiplica il PIL di venti volte in un secolo, di 400 in due secoli, di 8000 in tre secoli.
Se la crescita producesse automaticamente il benessere, dovremmo vivere in un vero paradiso da tempi immemorabili.
“È invece è l’inferno che ci minaccia”, come afferma Serge Latouche.
La saggezza della lumaca*
Dal rapporto della Burfitt-Dons si evidenzia come l’alto livello di inciviltà e mancanza di cura e di attenzioni per gli altri raggiunto in Inghilterra costi ai contribuenti oltre £3.4 milioni annui.
Soldi utilizzati per far fronte alla criminalità e per coprire gli ingenti costi della burocrazia. La diminuzione della gentilezza in Inghilterra come indicato dal rapporto della Burfitt-Dons ha effetti sulla salute, sul turismo, sull’economia; con conseguenze nefaste sulla qualità della vita.
Ma il caso GB non è isolato ed i risultati emersi dal rapporto si potrebbero facilmente traslare in molti altri paesi.
Scarica qui il rapporto (in inglese)
La prima crisi del 2008 ha riportato il dibattito sulla gentilezza. Non si tratta più della gentilezza definita dalle buone maniere, ma si va oltre.
La gentilezza, oggi, serve per prepararci al periodo austero al quale andiamo in contro, un periodo nel quale i comportamenti altruistici, la sobrietà e solidarietà di cui sopra, avranno un ruolo predominante.
Nel prossimo futuro lo Stato sarà sempre meno preparato a rispondere alle esigenze dei propri cittadini. La relazione con i vicini di casa dovrà allora andare oltre il proprio zerbino.
In un periodo dove si avranno meno soldi e sempre meno servizi erogati dallo Stato vi sarà una rivalutazione delle relazioni di comunità e della solidarietà.
La gentilezza moderna è una forma mentis che colloca l’individuo come parte integrante di una comunità inserita in un ambiente (inteso come pianeta); e che si oppone all’individualismo e al consumismo.
La gentilezza è l’applicazione proattiva di una serie di pratiche volte alla cura e all’attenzione degli altri individui e al rispetto dell’ambiente in quanto “fornitore” di risorse “limitato” e non “infinito”.
Ascolto, pazienza, disponibilità, buon senso; sono alcuni dei vocaboli del prossimo futuro….
In cambio, la qualità di vita migliorerà, si vivrà più a lungo e soprattutto si avrà ancora un pianeta sul quale vivere!
*La lumaca costruisce la delicata architettura del suo guscio aggiungendo una dopo l’altra delle spire sempre più larghe, poi smette bruscamente e comincia a creare delle circonvoluzioni stavolta decrescenti. Una sola spira più larga darebbe al guscio una dimensione sedici volte più grande. Invece di contribuire al benessere dell’animale, lo graverebbe di un peso eccessivo. A quel punto qualsiasi aumento della sua produttività servirebbe unicamente a rimediare alle difficoltà create da una dimensione del guscio superiore ai limiti fissati dalla sua finalità. Superato il punto limite dell’ingrandimento delle spire, i problemi della crescita eccessiva si moltiplicano in progressione geometrica, mentre la capacità biologica della lumaca può seguire soltanto, nel migliore dei casi, una progressione aritmetica.
Rivalutare
Amore della verità, senso della giustizia, responsabilità, rispetto della democrazia, elogio della differenza, dovere di solidarietà, uso dell’intelligenza.
Riconcettualizzare
Diventa necessario ripensare alcuni concetti fondamentali come quelli di ricchezza e povertà, ma anche il binomio infernale, fondatore dell’immaginario economico, rarità/abbondanza.
Ristrutturare
Significa adeguare l’apparato produttivo e i rapporti sociali al cambiamento dei valori. Per fare un esempio si potrebbero riconvertire le fabbriche automobilistiche in fabbriche di macchinari per il recupero di energia attraverso la congenerazione.
Rilocalizzare
Se le idee devono ignorare le frontiere, al contrario i movimenti di merci e di capitali devono essere limitati all’indispensabile. La cultura, la politica e il senso della vita devono ritrovare un “ancoraggio territoriale”.
Ridurre
Innanzitutto ridurre gli sprechi, in modo da gravare di meno sulla nostra povera biosfera. È inaccettabile che oggi i paesi ricchi producano 4 miliardi di tonnellate di rifiuti l’anno. Altre cose da ridurre urgentemente sono gli orari di lavoro, per restituire il tempo a tutto quello che rende la vita degna di essere vissuto e il turismo di massa, con le sue gravose conseguenze, come l’inquinamento e la distruzione delle destinazioni che subiscono questo turismo.
Riutilizzare/riciclare
Forse la più scontata delle “R”, è un concetto ormai dato per acquisito, allora come mai le amministrazioni e la politica non lo hanno ancora trasformato in un cardine del nostro sistema produttivo?